In Italia quasi un giovane su cinque è Neet, il 45% delle aziende fatica a inserire nuovi collaboratori e il 40% perde talenti lungo la strada. È da qui che parte Skillherz, il nuovo hub dell’orientamento che a Bergamo inaugura il primo centro di una rete destinata a cambiare il modo in cui la scuola dialoga con il mondo del lavoro.
Presentato al Centro Congressi di Bergamo, Skillherz è il cuore di una Next Gen Factory: un luogo ibrido dove i giovani imparano a conoscere se stessi, per poter poi capire quale strada prendere. Alle spalle c’è Edoomark, impresa benefit bergamasca fondata da Paolo Ferrari, con il sostegno della Antonio Percassi Family Foundation e della holding Odissea Srl, e la collaborazione del gruppo Sesaab, la società editrice de L’Eco di Bergamo.

Il progetto – partito da Bergamo per estendersi a Brescia, Como, Lecco e Lodi in Lombardia e a Vicenza, Mantova, Verona e Trento nel Nord Est – nasce per colmare quel divario che, negli anni, ha reso difficile l’incontro tra giovani e imprese. «Stiamo attraversando quello che Papa Francesco definiva un cambiamento d’epoca – ha sottolineato monsignor Mario Carminati, Vicario episcopale per gli Affari economici della Diocesi di Bergamo –. Cambiano i parametri, perciò è indispensabile imparare a comunicare per riuscire a capirsi. Solo così i giovani saranno in grado di esprimere le loro potenzialità e potremo porre basi migliori per costruire la società del futuro».
L’iniziativa ha numeri già solidi: 17mila studenti coinvolti per 150mila ore formative erogate, con l’obiettivo di arrivare a 100mila ragazzi entro il 2028. Il modello integra quattro format complementari: Life Design, per scoprire attitudini e passioni; Job Connect, che porta i ragazzi nelle aziende per esperienze concrete; Full Camp, i camp intensivi dove si lavora a veri progetti d’impresa; e Innovation Lab, il laboratorio dove creatività e tecnologia si incontrano per sviluppare nuove soluzioni. A Bergamo il centro diventa anche un punto di riferimento per le aziende grazie alla collaborazione con Delta Index, l’osservatorio fondato con Adapt per studiare il rapporto tra imprese e Generazione Z. «L’orientamento è un ponte tra giovani e imprese che noi vogliamo basare su relazioni dirette – ha spiegato il giornalista Bruno Bonassi, communication specialist per Delta Index – per trasformare quel ponte in una strada realmente praticabile».
Skillherz si fonda su un principio di esclusività: per ogni settore, una sola azienda diventa ambassador territoriale, interlocutore diretto della Gen Z. «I giovani non conoscono le imprese del territorio: il nostro compito è fargliele incontrare prima possibile», ha fatto presente Paolo Ferrari, ceo e founder di Edoomark aggiungendo che «l’eccesso di proposte di orientamento da cui sono bombardati finisce per disorientare gli studenti, invece di aiutarli».

«Investire sui giovani è ciò che più sta a cuore ad Antonio Percassi – ha ricordato Giorgio Ghilardi, presidente della Fondazione Percassi –. Quando ha capito che questo progetto facilitava l’incontro tra ragazzi e imprese, ha deciso subito di sostenerlo». A coordinare i percorsi è Letizia Roggeri, project manager di Skillherz, coadiuvata da un team multidisciplinare di psicologi ed educatori: «Aiutiamo i ragazzi a riconoscere il proprio potenziale e le aziende a diventare i luoghi dove desiderano lavorare». Il nome stesso del progetto racconta la sua missione. «Skillherz richiama le competenze, che oggi non sono più quelle di una volta, e le onde di frequenza, che non si vedono, ma arrivano a chi sa sintonizzarsi – ha chiarito Lorenzo Sommariva, ideatore del nome e fondatore di Quid Life –. Skillherz è la nuova onda che unisce giovani e imprese». Il senso del progetto è riassunto in un’opera visiva realizzata da Alan Zeni: un ragazzo che esce dalla scuola e viene proiettato nel mondo del lavoro, lungo un percorso impervio che porta alla realizzazione personale. «Il lavoro – ha spiegato l’artista – è identità. E Skillherz accompagna i giovani a scoprire chi sono davvero».
Lucia Ferrajoli