Gen Z e lavoro: autenticità e coerenza, stop a vuote promesse

Giovani sul posto di lavoro

Il lavoro e la Gen Z

Questa è una generazione cresciuta con un accesso senza precedenti alle informazioni grazie alla tecnologia e ai social media, quindi è particolarmente abile a individuare le incongruenze e i messaggi falsi di qualche boomer che si crede più furbo di loro. E non si tratta di una fissazione, bensì del risultato di una crescente stanchezza nei confronti delle promesse vuote o delle campagne pubblicitarie puramente performative. Non c’è dunque da lamentarsi di questi giovani che – come da sempre succede nella storia – rigettano le eredità scomode delle generazioni precedenti. La loro fame di autenticità e trasparenza li spinge a cercare la coerenza come parte integrante della cultura aziendale. Chi ancora crede di poterli convincere con una campagna marketing di pura facciata che promuova la diversità o l’inclusione o la sostenibilità, gioca col fuoco e rischia di ustionarsi.

Gli under 27 tendono a non essere ideologici e detestano le barriere che possono limitare le persone per genere, età, cultura, provenienza, disabilità, religione e orientamento sessuale

Solo le aziende che non etichettano di pregiudizi questi giovani – e che non li considerano solo merce di acquisto in un mercato sempre più esiguo di risorse – avranno più possibilità di essere scelte dalla Gen Z. Perché gli under 27 tendono a non essere ideologici e detestano le barriere che possono limitare le persone per genere, età, cultura, provenienza, disabilità, religione e orientamento sessuale.

Diversità, equità e inclusione

Su questo argomento, nel linguaggio aziendale si cita spesso come pilastro la DEI, acronimo di diversità, equità e inclusione. Cioè i principi che promuovono un ambiente di lavoro accogliente dove le differenze sono un valore aggiunto. Al di là del gergo tecnico da management, i ragazzi cosa chiedono? Non una banale tolleranza ma di essere accolti, rispettati e valorizzati. Non sembra una richiesta così stralunata da viziati bamboccioni. È un desiderio di comunicazione chiara, onesta e continua dal quale le aziende possono ottenere benefici sia nell’attrattività e nella retention dei talenti sia nella creatività e nell’innovazione agevolata da un clima lavorativo più positivo.

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